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Il wifi che non mi torna

aprile 19, 2010

Il motivo della mia latitanza in rete ultimamente è stato un breve ritorno in Italia. Pochi giorni rivedendo il Bel paese ogni tanto non guastano. Scampato per poco alla cenere vulcanica dell’ormai noto Eyjafjallajökull, sono tornato a Piata Unirii con un pensiero: il wifi che non mi torna.

La totale impossibilità di trovare in Italia una rete wifi gratuita e che funzioni sempre e senza prolemi, è disarmante. Non pretendo parchi e luoghi pubblici in generale, ma perlomeno le sale conferenze e altri luoghi che hanno già di per sè un prezzo da pagare non indifferente per potervi accedere. Non mi fa di fare nomi dei posti a cui mi riferisco perchè sono sicuro che la situazione sia identica nella maggior parte dei luoghi. Dato che come utente già pago per l’utilizzo di quei luoghi, perchè un balzello ulteriore per il wifi? Quasi fosse un valore aggiunto. Dovrebbe in realtà essere una cosa scontata, ma in Italia forse non ci siamo ancora arrivati. Aggiungo: ero a Milano, non l’ultimo paesino dopo Eboli.

Fuori le notti del DopoSalone milanese, con prezzi scandinavi, ed il cosidetto stile italiano, mentre all’interno la totale impossibilità di una connessione wifi.

E poi leggo articoli come questo, e penso proprio che abbiamo perso il treno. Cercavo di interpretare le sensazioni dei protagonisti dell’articolo, una famiglia di americani bloccata a Milano in questi giorni vulcanici, e mi tornavano in mente i miei disagi in Medio Oriente, dove mi sono sentito a volte un analfabeta per non capire alcun tipo di indicazione (tutto scritto in arabo) e per non poter comunicare con nessuno.

E non è solo Bucharest ad avere connessioni wifi gratuite in molti bar, o Belgrado con tutti i suoi parchi serviti dal wifi. La sorpresa fu immensa in Turchia dove non solo Istanbul, ma anche molti posti della provincia, avevano connessione wifi.

Mi sa tanto che il treno del XXI secolo rischiamo seriamente di non prenderlo più…

  1. coinqua
    aprile 23, 2010 alle 10:16 am

    Bloccata a Roma Termini per 5 ore l’unico wireless libero e funzionante era quello del MacDonald:)
    Quando ho chiesto il nome del network a cui collegarsi il tizio alla cassa mi ha detto “OTTESPOTTE!” che starebbe per HOTSPOT.
    Il prezzo da pagare: burger&patatine strafritte.
    Peccato per ho scoperto solo dopo aver ordinato il mio Machicken&Coke che se hai un MacIntosh la connessione non ti funziona..
    Risultato: fegato rovinato e niente internet.

  2. aprile 23, 2010 alle 11:53 am

    Grandioso l’OTTESPOTTE!!!
    Wifi libero da Bucarest alla Turchia, ma Roma Termini non era in fila quando distribuivano questa tecnologia…

  1. dicembre 6, 2010 alle 11:36 PM
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