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Posts Tagged ‘Cristian Mungiu’

I 12 migliori film del decennio

novembre 21, 2010 2 commenti

Ho trovato su Smashinglists.com la lista dei migliori 12 film stranieri (e per stranieri, ovviamente loro intendono non americani) del decennio. Non sorprende che non ci siano film italiani – se a qualcuno viene in mente un film nostrano al di sopra della media fatto nell’ultimo decennio, vi prego di segnalarmelo –  e forse anche questo è un segno dell’imbarbarimento culturale nazionale.

E’ una piacevole sorpresa trovare un film rumeno, anche se poi sorpresa non è tanto per chi segue il cinema rumeno e i successi ottenuti negli ultimi anni. 4 Mesi, 3 Settimane e 2 Giorni si posiziona al sesto posto fra i migliori film stranieri del decennio. Diretto da Cristian Mungiu, di cui avevo già parlato qui, il film ha anche vinto la palma d oro a Cannes nel 2007.

Mi è venuta la voglia di andare a rivedermi il film, buona serata a tutti.

La Romania fra spie e palme

Maggio 13, 2010 Commenti disabilitati

Mentre ieri si apriva il Festival del Cinema di Cannes , viene pubblicata oggi la notizia della Romania divenuta un crocevia di spie provenienti dai paesi della ex Unione Sovietica.
Ora vi domanderete voi che legame ci possa mai essere fra queste due notizie. Beh, in effetti non ce n’è nessuno, se non l’antitesi.
Non saranno forse più i tempi di Cristian Mungiu trionfatore al Festival di Cannes, ma la compagine rumena anche quest’anno è pronta ad offrire il meglio della propria produzione artistica sulla croisette. Nuovi registi per una tradizione cinematografica che si rafforza.

Tornando nella terra dei Dacii, mi viene in mente l’intervista che il direttore del Servizio Informazioni Estere (SIE) Mihai Razvan Ungureanu, ha rilasciato a “Romania Libera” in cui afferma con orgoglio che lo spionaggio rumeno è fra i migliori all’interno della NATO.
Spulciando fra i vari articoli sull’argomento che ho trovato in rete, ci sono alcune affermazioni di Ungureanu che mi hanno colpito:

“…è stata inaugurata proprio in Romania – ad Oradea, al confine con l’Ungheria – la scuola Nato per le spie dell’Alleanza“. Esiste una scuola NATO per spie? Ma la guerra fredda non era finita?

…tutto il male che può venire dall’Est – criminalità organizzata ad esempio – si scontra sui muri posti da stati come Polonia o Romania…E Darth Vader dove lo hanno lasciato?

Inoltre Osservatorio Balcani mi fa notare che:
“…i romeni non possono viaggiare negli Stati Uniti senza visto. Circa il 25% delle richieste vengono respinte – molto al di sopra rispetto al 3% – quanto fissa la legge americana, sottolinea la stampa di Bucarest.” Insomma gli americani gli mettono i missili, impiantano basi, la NATO addestra le spie, ma dalla Romania i rumeni hanno ancora problemi a uscirci.

Vabbè, vado a cercare come posso scovare i film in uscita a Cannes.

…piccola aggiunta trovata al volo prima di andare a dormire: anche il Los Angeles Times dedica un articolo a come i Rumeni non siano capaci di fare film brutti, solo un successo dopo l’altro…

“Piacere, sono Luigi” ovvero Occident di Cristian Mungiu

marzo 15, 2010 3 commenti

“Piacere, sono Luigi”, con queste parole comincia la parte italiana di Occident. Questo film in tre episodi è la prima opera del regista Cristian Mungiu ad aver varcato i confini nazionali rumeni, con la partecipazione a Cannes nel 2002.

Luigi è uno dei personaggi del secondo episodio, quello dove Mihaela è costretta dalla madre ad una serie di appuntamenti al buio per trovare marito. In un misto di ironia tutta balcanica, e realismo dai sogni infranti, la madre di Mihaela augura a sua figlia un futuro con un uomo benestante, dove lei possa stare a casa ad occuparsi delle faccende domestiche e dei bambini, dove sia l’uomo a lavorare, e dove la coppia possa permettersi spesso di andare a mangiare da McDonald’s.

Ed è proprio da McDonald’s che Mihaela incontra alcuni dei suoi potenziali futuri partner. Tutti rigorosamente stranieri, come concordato dalla madre con l’agenzia matrimoniale.

E dopo aver incontrato uno spagnolo dallo sguardo assassino, un francese brizzolato e occhialuto e un olandese bavoso, è il turno dell’italiano Luigi. Luigi è giovane, di Milano, con i capelli e benestante, ma Mihaela non lo ha ancora visto. Per la sua venuta l’intera famiglia si mobilita. Niente McDonald’s, in questo caso sarà la mamma di Mihaela a cucinare pasta e pizza. La casa viene rimessa a nuovo e tutti si preparano per l’arrivo dell’italiano che avrebbe sposato Mihaela.

Il grande giorno arriva, suonano alla porta, il padre di Mihaela va ad aprire e…Luigi è di colore…nato in Mozambico e cresciuto in Italia, dove ora dirige una piccola casa editrice a Milano. Questo blog tralascia il seguito del film, per non rovinarne la visione a chi non lo avesse ancora visto, e si sofferma su un altra questione.

Piacere, sono Luigi

In un paese come la Romania, dove la visione dell’occidente è ancora un concetto avvolto dalla nebbia (come altre scene del film), troviamo curioso e interessante che l’occidente multietnico sia rappresentato da un italiano, e non da un inglese o da un francese, paesi dove l’integrazione è maggiore. Chissà cosa può aver pensato guardando il film, una persona rumena che l’occidente non lo ha mai visto dal vivo. Quale idea si sarà fatta di Luigi e dell’Italia. Purtroppo con questi pensieri per la mente, riatterriamo bruscamente nella realtà italiana fatta di razzismo, attacchi agli stranieri che lavorano in Italia, insulti a Balotelli e neo-fascismo. Quanto tempo ci vorrà ancora prima che Luigi possa veramente gestire una piccola casa editrice a Milano…